Organosud

Il mercato dei fertilizzanti organici e organominerali vale in Italia il 30% del totale dei fertilizzanti circa 300ml di euro, è connotato dalla presenza di una vasta platea di player di piccole e medie dimensioni, dove nessuna ha una leadership importante e consolidata, (fonte Federchimica). Queste si presentano sul mercato con modeste quantità di offerta, con alta variabilità sia dei prezzi che della qualità. Oggi la componente organica dei fertilizzanti prodotti dai nostri competitor derivano dallo SMALTIMENTO DEI FANGHI DI DEPURAZIONE o dalla FRAZIONE ORGANICA DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI. Studi e ricerche di molti istituti europei come il MARIO NEGRI di Bergamo hanno dimostrato la tossicità di tali biomasse. Le procure di Brescia, Lodi e Pavia hanno scoperto infatti centinaia di migliaia di tonnellate di fanghi inquinati da sostanze tossiche che sono state sversate sui terreni di quattro regioni del nord Italia. Quanto sviluppato dal nostro team, ha portato a ricavare la produzione della componente organica alla valorizzazione dei sottoprodotti avicoli (polline e lettiere esauste di fine ciclo produttivo) portando ad un fertilizzante privo di metalli pesanti e componenti tossiche. Il nuovo Patto Verde pensato per rilanciare l’Europa, il Regolamento UE dei Fertilizzanti n° UE 2019/1009, pubblicato poi sulla G.U. della UE il 25 giugno 2019. Prevede tra i fertilizzanti disciplinati, cui è consentito apporre il Marchio CE i fertilizzanti organici, organo-minerali, ciò incoraggia queste produzione di concimi ottenute da materie prime seconde conformemente al modello di economia circolare. Questi indirizzi comunitari, faranno si, che nei prossimi anni il consumo di fertilizzanti specialistici aumenti sia in percentuali che in valore assoluto, perché più aderenti all’impianto base comunitario di impatto ambientale e sicurezza alimentare.