MERCATO DI RIFERIMENTO DELL’AZIENDA, IL PRODOTTO TRATTATO Novus Chain è un’impresa nata da basi già consolidate, in grado di sostenere tutte le spese di avvio della startup e che oggi è alla ricerca di finanziamenti per investire in Italia e di seguito scalare in maniera veloce puntando anche al mercato estero. L’attività principale di Novus Chain srl risiede nello sviluppo, produzione e commercializzazione di software basato su tecnologia Blockchain, nello specifico con questo progetto si intende pubblicare un applicativo in grado di tenere traccia delle filiere agro-alimentari sia semplici (ortofrutticole) che complesse (lattiero-casearie o animali) segnalando al consumatore sia gli standard igienico-sanitari che i passaggi subiti da un bene prima di diventare un prodotto finito. Il mercato di riferimento afferisce quindi all’ICT applicato al settore alimentare. A livello tecnico il software si basa sulla tecnologia Blockchain, un database crittografato e pubblico nel quale sono registrate e verificate automaticamente tutte le operazioni effettuate. Il database, aperto e trasparente, è scaricabile su qualsiasi computer e chiunque voglia diventare un “nodo” di questa catena di blocchi (blockchain) può consultarlo liberamente (anche a ritroso risalendo a movimenti precedenti). Il database quindi non viene controllato da una sola autorità ma da tutti coloro i quali hanno deciso di diventare nodi con il compito di approvare gli aggiornamenti dei database; poiché le informazioni all’interno di ciascun blocco non sono modificabili, questo garantisce alla struttura un livello di sicurezza superiore a qualunque altro metodo di registrazione e archiviazione oggi testato. A tal riguardo, lo scopo del software che si intende realizzare è quello di garantire l’assoluta sicurezza alimentare controllando l’origine e successiva trasformazione di un prodotto a garanzia della sua validità e a tutela della sicurezza intermedia e finale, individuando chi è intervenuto nella produzione primaria, nell’industria della trasformazione, nell’inscatolamento e commercializzazione. Pertanto, l’identificazione di tutte le aziende coinvolte nel processo di un dato articolo permette al consumatore di riconoscere le responsabilità di tutti i soggetti che contribuiscono all’ottenimento del prodotto alimentare e di conoscere la provenienza di tutte le materie prime che costituiscono i prodotti, i metodi di produzione, i processi di lavorazione, le modalità di trasporto adottate. I RISULTATI DELLE RICERCHE DI MERCATO confermano che ad oggi la tracciabilità di filiera è uno delle problematiche più spinose che affligge il comparto food soprattutto in Italia: la contraffazione va dall’olio di semi spacciato per extravergine, ai gelati prodotti con ingredienti scaduti, alla carne imbottita di ormoni, fino ai falsi prodotti Made In Italy realizzati con materie prime di bassa qualità, addirittura tossiche o provenienti da paesi con bassi livelli
di controlli igienici, senza rispetto delle regole e dei diritti umani di coloro che direttamente e indirettamente lavorano alle filiere. Dati alla mano, se i controlli effettuati in Italia nel 2017 dalla l’ICQRF registrano sequestri per tonnellate di prodotti per un valore di oltre 103 milioni di euro, il settore del Food potrebbe essere rivoluzionato grazie alla capacità della Blockchain di sviluppare soluzioni rivoluzionarie, trasparenti e responsabili, riducendo inoltre il tempo necessario a tracciare il percorso di un prodotto (da giorni, o settimane, a due secondi). Inoltre, secondo le ultime Direttive della Comunità Europea, le regole relative alla tracciabilità alimentare e all’etichettatura hanno portato le aziende alimentari ad adeguarsi in modo preciso e corretto modificando rapidamente i propri processi anche per distinguere le loro produzioni dalle merci di dubbia provenienza estera. IL GRADO DI COMPETITIVITÀ DEL SETTORE In base alle analisi effettuate tramite la predisposizione del piano economico-finanziario allegato (fabbisogni finanziari, sistema dei ricavi, costi di realizzazione, costi gestionali, bilancio previsionale) è stata rilevata la capacità del progetto di assicurare, anche attraverso una strategia time to market volta a ridurre al minimo i tempi di ideazione e sviluppo, il rispetto dell’equilibrio finanziario e i livelli di redditività economica anche in condizioni differenti da quelle ipotizzate. Avendo il mercato alimentare un andamento anticiclico – è quindi per sua natura un importante terreno di sviluppo per le nuove tecnologie – risultano pertanto elevate le prospettive di sviluppo e le ricadute occupazionali del progetto medesimo: si ipotizza inizialmente l’assunzione di n. 2 Ula prevedendo poi in fase di commercializzazione un aumento in merito. Afferendo a un mercato che, sempre più in fermento e competitivo, risulta ben lontano dal punto di saturazione – un fatturato di 120 miliardi di euro, di cui 20 di export, secondo settore manifatturiero del Paese (dopo il metalmeccanico) con 6.350 aziende con oltre 9 addetti – possiamo affermare che il settore food&beverage è senza dubbio terreno fertile per la nostra tecnologia che possiede e alimenta il know how necessario in un’ottica di accorciamento delle filiere produttive e maggiore interazione con il territorio. Come anticipato, non esistono al momento su mercato regionale prodotti simili al progetto proposto e a livello nazionale solo lo 0,6% delle startup innovative opera nel settore primario Agricoltura/Pesca (rispettivamente lo 0,9% e lo 0,3% come da dati del Ministero Sviluppo Economico 2017). Secondo l’Osservatorio Smart AgriFood l’innovazione digitale nell’agroalimentare può garantire competitività ad uno dei settori chiave per l’economia italiana che contribuisce per oltre l’11% del PIL e per il 9% sull’export riducendo i costi di realizzazione di prodotti di alta qualità e aumentando i ricavi grazie a una maggiore riconoscibilità e garanzia attraverso sistemi di anticontraffazione o riduzione dei prodotti non conformi esportati. ESISTENZA DI COMMESSE IN RELAZIONE AL PRODOTTO OGGETTO DEL PROGETTO L’interesse verso il nostro prodotto è oltretutto testimoniato dal documento che l’Università dei Sapori di Perugia ha sottoscritto sposando pienamente la mission del prodotto a favore di un’eventuale adozione in fase di commercializzazione.
