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sviluppo di soluzioni innovative per lo sfruttamento delle energie rinnovabili; grazie alla collaborazione con una società di ingegneria si sta valutando la possibilità di sfruttare il moto oscillatorio generato da turbolenze nei corsi d’acqua dopo restringimenti, piccole cascate, variazioni di flusso. Questo concetto è applicabile sia a moto ondoso generato da fiumi, sia quello generato dal mare.
Il concetto è quello di sfruttare il principio di Archimede per cui “un corpo immerso in un fluido riceve una spinta pari al peso del volume dell’acqua spostata”. Se si impiega come corpo immerso una boa costituita da un cubo di 1m di lato (1m3), la spinta è pari ad una tonnellata. La forza moltiplicata per uno spostamento produce lavoro, ovvero energia.
Il movimento oscillatorio permette di azionare dei generatori con un meccanismo di trasmissione a “biella” con un sistema di frizioni.