Factotum

1.3 The Competition 1.3.1 Competitors È possibile dividere i competitors di OffLunch in 4 macro gruppi: – Aziende che offrono un servizio simile a quello di OffLunch (Foorban, Morsy, etc); – Portali classici di food delivery; – Bar e ristoranti; – Mensa aziendale 1.3.2 Competitors strenghts and weaknesses a) Il primo macro gruppo è composto dalle aziende (prevalentemente startup) che offrono un servizio che per modalità è equiparabile a quello di OffLunch, come ad esempio la milanese Foorban o la torinese Morsy. Sebbene questo segmento di competitor offra un servizio di delivery puntuale e quindi adatto alla pausa pranzo, tale servizio viene offerto ad un prezzo più elevato: se nel caso di Foorban tale prezzo è da considerarsi legato al posizionamento strategico della start-up (si definisce delivery gourmet) ma relega l’offerta ad una nicchia di clienti, nel caso di Morsy la tale differenza di prezzo (2-3€ in più) è giustificata da una migliore organizzazione e creazione di economie da parte di OffLunch. Un’ulteriore possibilità che OffLunch offre ai propri clienti è quella della programmazione settimanale dei pasti: è possibile infatti decidere in anticipo il proprio menù settimanale, senza doversi ricordare ogni mattina – nonostante i reminder che possono essere attivati sul proprio profilo – di ordinare il pranzo. Tale possibilità non è presente nell’offerta dei competitor diretti. Non tutti i competitor diretti, inoltre, offrono la possibilità di pagare con i buoni pasto. b) Fanno parte del secondo gruppo invece tutti i portali di food delivery operanti nei centri urbani italiani (Just Eat, Deliveroo, Moovenda, Glovo, Uber Eats…). Se da una parte questi portali offrono una varietà senza dubbio maggiore di referenze, potendo contare sull’offerta di molti ristoranti affiliati, dall’altra questa soluzione è spesso indicata come scomoda dai lavoratori in pausa pranzo per due motivi: il prezzo e le tempistiche di consegna. In aggiunta infatti al prezzo delle referenze in sé, che si mantiene su livelli ristorativi (media di 13€) e comunque più alti di quelli offerti da OffLunch, tali portali non offrono la consegna gratuita, ma aggiungono all’ordine un importo medio di 2,50€ per consegna. Questa soluzione non appare quindi poco economica di per sé solo per l’utente, ma la stessa azienda che offre il servizio gode di margini molto più bassi rispetto alla soluzione offerta da OffLunch. Ad un incasso pari infatti al 20/25% + iva sull’ordine medio – a cui va aggiunta la sopracitata delivery fee di 2.50€ per la consegna – va sottratto il costo del fattorino che si aggira intorno ai 6-7€ per ordine medio. Il modello di OffLunch a regime prevede invece un ordine medio di 7,50€ (con un margine maggiore del 35%) moltiplicato per 15-20 consegne, a fronte dello stesso costo del fattorino (6-7€). Come detto prima, inoltre, le tempistiche di consegna del food delivery classico possono variare in funzione del tempo di attesa del ristorante o delle priorità di ordinazione. Queste variabili possono inficiare anche di 15-30 minuti sulla consegna: ritardi tollerabili a cena, ma non in pausa pranzo in 15 ufficio. OffLunch, invece, lavorando con un unico laboratorio per città ed ottimizzando, come detto, la capacità dei partner logistici in pausa pranzo, riesce a garantire la consegna senza ritardi e all’orario concordato. Servizi come Deliveroo Business, che permettono di generare un’unica fattura aziendale a fine mese, non aggiungono o tolgono molto rispetto alle peculiarità descritte sopra: OffLunch infatti ha già chiuso accordi con determinate aziende per offrire un servizio con modalità di ordinazione e fatturazione identica. c) I bar e ristoranti, come evidenziato nel paragrafo dedicato, stanno perdendo appeal nella pausa pranzo dei lavoratori. La causa probabilmente è da ricercarsi nella concomitanza di più fattori: i principali sono sicuramente il deludente rapporto qualità/prezzo che la maggior parte di queste attività ristorative offre – inteso sia in termini di servizio, soprattutto durante pause pranzo in cui la concentrazione della clientela è alta e il tempo ristretto, sia in termini di qualità del cibo –; l’affollamento caotico di molti locali, soprattutto nei centri città, che rende la pausa motivo in più di stress invece che di relax – spesso si fatica a trovare posto a sedere –; i tempi di attesa, imparagonabili rispetto a quelli nulli che OffLunch offre ai suoi clienti, facendo recapitare il pranzo sulla loro scrivania all’ora prestabilita. Non tutti i bar/ristoranti, inoltre, accettano i buoni pasto. d) Anche le mense aziendali stanno perdendo appeal. Salvo rare eccezioni, OffLunch riesce ad offrire una maggiore qualità a prezzi più competitivi, un menù più vario e che riesce a soddisfare tutte le richieste della clientela. Inoltre, il servizio di OffLunch permette di evitare le code e la confusione tipiche delle mense aziendali.