Enerva H2

I prodotti e servizi proposti nell’iniziativa imprenditoriale risultano estremamente originali poiché prevedono l’utilizzo Celle a Combustibile per produzione di energia elettrica/termica/frigorifera, e Celle Elettrolitiche nella catena Power to Gas per la produzione di idrogeno, e quindi il suo stoccaggio e la sua distribuzione, nonché Gas to Vehicle finalizzata alla propulsione di veicoli a fuel cell alimentati a idrogeno. Una prima categoria di probabili competitors riguarda le aziende di tipo ESCo (Energy Saving Company), attive soprattutto nella progettazione di impianti a fonte rinnovabile, tra cui la biomassa (Frazione Organica dei Rifiuti Solidi Urbani, gli Scarti Organici dell’Industria Agroalimentare, i Reflui Zootecnici ed i Fanghi di Depurazione). I sistemi integrati con fuel cell, proposti da ENERVA H2, consentono di incrementare l’efficienza elettrica dell’intero sistema e, di conseguenza, aumentare i guadagni derivanti dalla vendita dell’energia. In aggiunta, nella maggior parte dei casi, la biomassa non rappresenta il “core” aziendale dei differenti competitors a livello nazionale; essi si occupano principalmente di differenti tipologie di sistemi ad energia rinnovabile. Il forte know-how posseduto dal team proponente consente di progettare, nei limiti del possibile, gli impianti ad hoc, in funzione delle risorse che il cliente possiede e non in modo standardizzato. Un altro settore che potrebbe risultare un potenziale competitor per l’iniziativa proposta e quello afferente alla gestione dei rifiuti. Le grandi municipalizzate, distribuite in ogni regione del territorio italiano, che si occupano della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, potrebbero limitare la diffusione dell’idea proposta. Tuttavia, le municipalizzate interessate alla gestione dei rifiuti potrebbero risultare, esse stesse, interessate al sistema di produzione energetica proposto, in quanto potrebbero smaltire parte degli scarti raccolti in maniera “smart” e “green”, realizzando un impianto di grande taglia capace di sfruttare appieno le potenzialità dell’immensa mole di rifiuti raccolta. Da un’analisi dello stato dell’arte (fonte Consorzio Italiano Biogas 2017), circa 1700 impianti in Italia funzionano con la tecnologia MCI ed allo stato attuale vengono usati solo per produzione elettrica. È da evidenziare inoltre come non tutta la biomassa organica venga usata come risorsa di alimentazione. Infatti, la maggior parte delle installazioni sul territorio nazionale fanno uso di reflui zootecnici. Ciò apre a interessanti prospettive circa la potenzialità energetica ancora esprimibile se venisse usata anche la grossa frazione proveniente da FORSU ed altri scarti di natura alimentare e circa la sostituzione delle tecnologie convenzionali con quelle delle fuel cell a più alto rendimento. In generale sulla poligenerazione da celle a combustibile lo stato dell’arte rivela uno stadio di commercializzazione ancora praticamente non avviato, ragione per cui il mercato fornisce delle indubbie potenzialità di applicazione e posizionamento.